Ripensare la pace

Abstract

In questo articolo, la pace viene concettualizzata in chiave dinamica. Questa nuova prospettiva si traduce in azioni radicalmente nuove che non vertono sulla contrapposizione rispetto alla guerra e alla violenza, ma mirano al togliere “il terreno sotto i piedi” alla violenza immaginando mondi diversi capaci di realizzare la pace intesa non come fine della guerra o eliminazione della violenza ma come pienezza di vita per tutte e per tutti. Accanto a un processo caratterizzato da contrapposizione e lotta verso i poteri esistenti, sia pure con metodi nonviolenti, esiste, infatti, un’altra possibilità: costruire dal basso la nuova realtà senza contrapporsi esplicitamente alla vecchia. Questo è quello che, ad esempio, avviene con le prime comunità cristiane, in particolare quelle paoline. Comunità che, senza esplicitamente contrapporsi all’ordine esistente, nei fatti lo ignorano costruendo una realtà nuova e del tutto alternativa a quella esistente. Questo nuovo sguardo comporta la sostituzione di rigide classificazioni binarie con classificazioni basate sui cosiddetti insiemi “fuzzy”, non solo a due valori (pace/guerra, pace/nonviolenza), ma capaci anche di includere zone di incertezza attraverso le quali passare con gradualità. Gli esempi proposti di costruzione di “mondi altri”, presi da contesti radicalmente diversi legati ai conflitti dell'ultimo secolo, serviranno a illustrare questa nuova prospettiva.

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