Gender, violence, and power: applying the Galtung Triangle to organized crime

Abstract

Questo articolo applica la teoria del "Triangolo del conflitto" di Johan Galtung - tradizionalmente utilizzata per analizzare i conflitti statali e inter-gruppo - al campo poco esplorato della criminalità organizzata, con un'attenzione particolare alle dinamiche di genere. Concentrandosi sul Clan Ascione, un gruppo di Camorra in Italia, esamina i ruoli spesso trascurati che le donne svolgono nel perpetuare e nel contrastare la violenza all'interno delle organizzazioni criminali. Attraverso un'analisi qualitativa di fonti secondarie, lo studio mette in luce figure come Antonella Madonna e la madre di Natale Dantese, rivelando come le donne, tipicamente percepite come marginali, siano centrali per le operazioni e le strutture di potere del clan. La ricerca illustra come norme culturali, disuguaglianze strutturali e violenza diretta interagiscano per sostenere i sistemi patriarcali della Camorra. In particolare, ripercorre la trasformazione di Madonna da partecipante a leader e, infine, a collaboratrice con le forze dell'ordine, mostrando la complessa relazione tra genere, potere e resistenza. Estendendo il quadro concettuale di Galtung al micro-livello della criminalità organizzata, lo studio rivela la sua più ampia applicabilità nella comprensione della violenza di genere. Combinando le intuizioni provenienti dalle scienze per la pace e dall'antropologia politica, offre un'analisi sfumata di come il genere funzioni sia come forza stabilizzante che destabilizzante nelle organizzazioni criminali, sollecitando la ricerca futura a esplorare ulteriormente queste intersezioni all'interno delle entità violente non statali.

Full Text