Visti umanitari e accesso al diritto d’asilo. La tutela dei richiedenti asilo afghani prima e dopo la caduta di Kabul

Abstract

La situazione in Afghanistan dopo la riconquista del potere da parte dei talebani resta estremamente critica, con migliaia di persone in fuga ogni giorno dal Paese. Gli Stati europei sono chiamati ad intervenire con iniziative all’altezza della crisi umanitaria in corso, dato che il processo di evacuazione dello scorso agosto non può certamente rappresentare l’unica azione messa in atto dai Governi. Nel presente articolo, oltre alla disamina degli strumenti giuridici utilizzati per l’ingresso dei cittadini afghani in Europa e in Italia, le autrici si soffermeranno soprattutto sulle potenzialità e criticità dei visti umanitari e dei programmi di ammissione umanitaria, nel contesto delle attuali politiche migratorie a livello nazionale e sovranazionale. L’approfondimento verterà poi su un altro aspetto altrettanto influenzato dalla discrezionalità statale: la valutazione delle domande di asilo presentate dai migranti afghani negli ultimi anni in Europa. Si evidenzieranno quali sono le principali cause di difformità tra Stati membri, soprattutto relativamente alla valutazione del livello di violenza indiscriminata nel paese ai fini del riconoscimento della protezione sussidiaria, e si ripercorrerà la giurisprudenza sull’estensione del sindacato del giudice nazionale nei casi di impugnazione dei trasferimenti dell’Unità Dublino, nell’ottica di offrire una prospettiva sul grado di effettività della protezione concessa ai cittadini afghani.

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