Abstract
La vulnerabilità caratterizza in maniera diversa i diversi sistemi sociali e tali differenze sono riconducibili a diversi fattori. Tra questi, ad esempio, la sensibilità dell’essere umano ai cambiamenti climatico-ambientali, nonché la capacità di risposta e di adattamento della popolazione e dell’intero sistema socio-economico ad una nuova o improvvisa situazione. Nel presentare e comprendere il fenomeno delle migrazioni post disastro, in questo lavoro, si ritiene che il concetto di vulnerabilità rappresenti una nozione chiave. Attualmente, tuttavia, gli studi su tale associazione limitano il loro esame esclusivamente all’associazione tra vulnerabilità climatica e migrazione internazionale. Se appare molto forte, già a livello intuitivo, la relazione che intercorre tra vulnerabilità e migrazioni, tale relazione si rafforza quando si aggiunge la povertà e il rischio salute. Chi è povero, infatti, presenta sicuramente un rischio maggiore di esposizione a diverse forme di vulnerabilità, anche in relazione a vari tipi di eventi dannosi. Ad esempio, indipendentemente dal fatto che siano stati costretti a fuggire dalle loro case a causa di conflitti, violenze o disastri, ad esempio, milioni di sfollati interni in tutto il mondo vivono in aree densamente popolate, non sono in grado di isolarsi e non hanno accesso all'acqua, ai servizi igienici e all'assistenza sanitaria di base. È essenziale che studiosi e policymakers approfondiscano l’associazione tra vulnerabilità e migrazione in una prospettiva globale, dal momento che la relazione clima-migrazione è eterogenea e dipende in modo critico dalla vulnerabilità differenziale di luoghi e popolazioni.