Abstract
L’articolo indaga la portata euristica della Pace Imperfetta (PI), che nasce nel contesto degli studi storici, allo scopo di dimostrare che qualunque approccio che abborda pace e conflitto non può che confrontarsi con le ‘leggi’ della dinamica della società e con un pensiero della condizione umana. Metodo: confronto fra i concetti basici della PI (pace primigenia, interdipendenza, olismo, relativismo, dialettica, empowerment pacifista) e alcune posizioni di peso della filosofia e della sociologia. Il primo risultato evidenza nella PI il superamento di tipo etico nel cercare il ‘meglio possibile’ piuttosto che il ’bene assoluto’, a seguire scopre somiglianze assieme a importanti differenze fra la PI e la teoria della ‘rete del conflitto’. L’articolo segnala infine che il progetto della PI di sviluppare una Teoria della Pace autonoma mostra ombre e lacune non appena si concettualizzi la relazione pace-società per cui, come risultato conclusivo, propone alcune idee per un riesame critico della PI.