Diritti religiosi e valore normativo della pace in Estremo Oriente

Abstract

Questo saggio esamina la gestione dei conflitti in Buddismo, Shintoismo e Confucianesimo attraverso la lente dei Peace Studies. L’analisi si concentra sugli elementi che consentono di ricostruire un valore normativo della Pace in queste tradizioni, qui concettualizzata in tre dimensioni: "Pace sociale", "Pace religiosa" e "Pace mondiale". La Pace sociale emerge dal principio di armonia (Wa), concretizzato dai riti confuciani (Li) che regolano le gerarchie e dall'equilibrio shintoista con la natura, favorendo la prevenzione delle liti e la risoluzione informale delle controversie. La “Pace religiosa”, invece, deriva dal carattere sincretico e dai confini di appartenenza fluidi, rendendo la coesistenza religiosa una vera e propria regola di condotta, come mostra il paradigma giapponese dello Shinbutsu-shūgō. Infine, la Pace mondiale è esemplificata attraverso il caso studio della Soka Gakkai, in cui l'impegno per la pace globale si fonda sul concetto di "Rivoluzione Umana", la trasformazione interiore dell'individuo. Il saggio intende mettere in luce che in queste tradizioni la Pace non è un semplice ideale etico, ma un principio normativo cogente che struttura le relazioni sociali e interreligiose.

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