All’ombra dei missili in fiore. “Modernizzazione” o riarmo nucleare?

Abstract

Gli ultimi anni hanno visto spegnersi le speranze dell’eliminazione delle armi nucleari, speranze basate sugli impegni espressi dai governi mondiali nel corso del 2010. Al loro posto si osserva un enorme sviluppo di tali armi da parte di tutti i paesi dotati di questi ordigni, con enormi investimenti finanziari. Questi progetti vengono presentati come “modernizzazione” di armi superate, ma coinvolgono in modo globale tutta la filiera delle armi con l’obiettivo dello sviluppo qualitativo del complesso dei sistemi nucleari offensivi. Nel lavoro si esaminano i programmi dei singoli paesi con armi nucleari, mettendo in evidenza gli aspetti specifici e le caratteristiche generali. Esaminando le conseguenze dei processi di modernizzazione, si sottolinea come essi siano destabilizzanti e offensivi, deteriorino le relazioni fra le grandi potenze, fattore che contribuisce a ulteriore sviluppo militare, e possano indurre modifiche delle dottrine militari da impostazioni di deterrenza (o di “minima deterrenza”) ad ambizioni aggressive con l’opzione di distruzione preventiva delle forze militari avversarie o operazioni militari dirette. Di fronte al rapido esaurirsi del processo negoziale di controllo degli armamenti e all’imponenza dei piani di sviluppo militari, un crescente numero di paesi privi di armi nucleari e organizzazioni non governative hanno deciso di promuovere un bando definitivo e totale delle armi nucleari basato su motivi umanitari, anziché su prospettive di sicurezza. La linea che sta emergendo punta a definire direttamente un trattato formale al di fuori delle procedure dell’ONU, da perseguire senza il coinvolgimento delle potenze nucleari. Vengono presentate le riserve dell’autore su tale strategia, con l’invito a concentrare la pressione e l’impegno dell’opinione pubblica su obiettivi cruciali e urgenti per il controllo delle armi nucleari e il blocco dell’attuale corsa al loro riarmo.

Full Text