Abstract
È del primo gennaio di quest'anno la notizia che riportava l'inizio dei processi italiani all'Operazione Condor, l'accordo di intelligence tra gli stati del Cono Sur dell'America Latina – composto da Brasile, Bolivia, Perù, Uruguay, Paraguay, Cile e Argentina – messo in atto negli anni Settanta, con la collaborazione della CIA. L'obiettivo era l'eliminazione sistematica delle persone ritenute “sovversive” dai regimi militari instauratisi dopo i vari colpi di stato. Anche l'Italia, dopo quasi quaranta anni, proverà a dare giustizia alle decine di uomini e donne di origine italiana precipitati nell'abisso dei sequestri e delle sparizioni. Nel nostro paese il tema dell'Operazione Condor risolta tutt'ora piuttosto sconosciuto. Tale carenza acquisisce maggiore importanza se si considera che uno dei delitti eccellenti di tale operazione criminale, la cui vittima fu il democristiano cileno Bernardo Leighton, ebbe luogo a Roma. L'attentato, avvenuto nel 1976 per mano di neofascisti italiani appartenenti alle schiere di Avanguardia Nazionale e Ordine Nuovo, rientra nell'arco temporale durante il quale si sviluppò la “strategia della tensione”, la quale si protrarrà fino all'inizio degli anni Ottanta. [...]