Abstract
La rilettura in prospettiva storica degli eventi che hanno determinato il tragico svolgimento della Prima Guerra Mondiale e, in quel frangente, le controversie e le problematiche del movimento per la pace in Italia, costituiscono un cimento, al tempo stesso, esigente ed ineludibile, per almeno tre ordini di ragioni. In primo luogo, si avverte l'esigenza di contrastare la tirannia dell'immanenza, il bisogno di coordinare «fatti anche lontani», congiungere «i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico», ristabilire «la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia ed il mistero», mettendo in luce il carattere non episodico delle grandi questioni della guerra e della pace ed il profilo di lunga durata di processi e fenomeni che si vengono poi articolando nei modi più svariati. In secondo luogo, contrastando la tendenza a leggere i fenomeni storici nella chiave limitante della stringente attualità, si tratta di offrire una prospettiva di più ampio respiro al lavoro di pace, al di là ed oltre l'orizzonte, simbolicamente potente ma temporalmente angusto, della ricorrenza del centenario, così da mettere a disposizione di ricercatori ed operatori una panoramica meglio definita ed una cornice più adeguata.