The Arab Spring and the Moroccan (r)evolution

Abstract

Il mondo arabo è in uno stato di agitazione. Solo poche settimane fa un giovane tunisino ha acceso una partita che ha dato fuoco al mondo arabo. L'auto-immolazione di un giovane disperato nella città di Sidi Bouzid non solo ha portato alla caduta del presidente Ben Ali, ma è anche riuscito a ispirare e mobilitare centinaia di migliaia in tutto il Nord Africa e il Medio Oriente in quello che ora è noto come "Primavera araba". La ricerca è per la libertà e la dignità, l'influenza è Internet, e i mezzi sono rivolte pacifiche e auto-immolazione. Mentre le rivolte si sono ora diffuse in Egitto, Iran, Bahrain e Libia, anche dal tranquillo Marocco arrivano segnali di disordini.
La richiesta di cambiamenti è iniziata con la creazione su Facebook del movimento online per "Freedom and Democracy Now" che chiedeva una manifestazione nazionale che si tenesse il 20 febbraio 2011 in diverse città in tutto il paese. Allo stesso tempo, su You Tube è stato pubblicato un video che descrive con cura varie questioni che riguardano il Marocco - analfabetismo diffuso, emarginazione, povertà e corruzione - e chiede un cambiamento del governo e delle riforme costituzionali. Molto rapidamente, diversi individui e gruppi si sono impegnati a diffondere il messaggio invitando le persone a manifestare: una chiamata ascoltata da migliaia di marocchini. È stato anche creato un contromovimento che chiedeva di non dimostrare "per amore del re", avviando una feroce cyberwar sul web. [...]

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