L'unica democrazia del Medio Oriente

Abstract

Lo scorso settembre l'evento principale riguardo al conflitto israelo-palestinese è stato la ripresa dei cosiddetti negoziati di pace, sotto gli auspici del presidente Obama. Un evento che ha avuto le prime pagine della stampa italiana e internazionale, e che continua a essere seguito con grande attenzione. Pochissima invece l'attenzione per un episodio minore, ma non per questo irrilevante, che ha a che vedere con il boicottaggio dell'occupazione israeliana dei territori palestinesi, e riguarda in particolare l'insediamento di Ariel. Si tratta di uno dei più grossi e popolati insediamenti della zona, progettato nel 1978 con l'obiettivo di penetrare profondamente nella Cisgiordania, separando il nord dal centro. La cittadina conta oltre 17.000 abitanti e dista circa 16,5 km dalla “Linea verde”, ossia la linea di demarcazione fissata dagli accordi d'armistizio del 1949 fra Israele e i Paesi arabi confinanti (Libano, Siria, Giordania ed Egitto) e che separa il territorio israeliano dai territori occupati dopo la Guerra dei sei giorni del 1967. Il muro che divide l'insediamento dal resto della Cisgiordania è lungo 114 km e contiene al suo interno 120.000 dunum di terra (corrispondenti a circa 12.000 ettari) espropriata ai palestinesi. [...]

 

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