Unioni gay in Italia

Abstract

Sono passati ormai più di tre mesi dalla pubblicazione della sentenza n. 138/2010 con cui la Corte Costituzionale italiana si è pronunciata, escludendola, sulla possibile incostituzionalità delle norme del Codice civile (artt. 93, 96, 98, 107, 108, 143, 143 bis, 156 bis) che, nella loro interpretazione sistematica ovvero non in ragione della lettera della norma bensì in ragione di alcuni riferimenti in essa contenuti, non riconoscerebbero alle coppie dello stesso sesso il diritto di contrarre matrimonio. Nell’ordinamento vigente, il matrimonio tra persone dello stesso sesso non è né previsto né vietato espressamente. I citati articoli del Codice, infatti, non indicano espressamente la differenza di sesso tra i requisiti per contrarre matrimonio, per quanto si riferiscano al “marito” e alla “moglie” come “attori” della celebrazione (artt. 107 e 108), protagonisti del rapporto coniugale (artt. 143 e seguenti) e autori della generazione (artt. 231 e seguenti). [...]

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