Abstract
Il saggio propone una lettura dell’enciclica Fratres omnes del 2020 lontana dagli aspetti teologici e dalle implicazioni religiose, diretta piuttosto a cogliere spunti comuni a credenti e non credenti che, di fronte alla deriva nichilista globale dell’homo oeconomicus, possono dare impulso a nuove modalità relazionali tra gli esseri umani e tra questi e il mondo. La riflessione si concentra, come esempio, sui concetti di ‘solidarietà’ e ‘fraternità’ che, accomunati dall’uguale obiettivo di piegare la logica egoistica del profitto, possono contribuire ad affermare un paradigma culturale alternativo, finalizzato alla costruzione di una pace ‘esistenziale’.