Abstract
Per Simmel non è realistico né desiderabile lottare per un'utopia di pace eterna. Gli esseri umani possono collaborare e svilupparsi solo se intrattengono una qualche forma di conflitto tra loro. Di conseguenza, dovrebbero inventare e istituzionalizzare il tipo più umano di conflitto. Invece di combattersi in guerra e piegare l’avversario sconfitto alla morte o alla schiavitù, dovrebbero competere pacificamente e quindi rivaleggiare a livelli superiori di cultura e prestazioni. Quest’approccio al conflitto Simmel lo applica a tre livelli: 1) Le visioni del mondo create da religione, arte e cultura descrivono ciascuna l'universo come un tutto; non possono sostituirsi a vicenda, non possono ragionevolmente essere in conflitto, ma possono e dovrebbero competere. 2) I gruppi estranei l'uno all'altro non possono imporre a se stessi di unirsi, dovrebbero invece entrare in comunicazione mediante interscambi, ridurre le differenze attraverso la competizione e col tempo diventare sempre più simili. 3) Le imprese, che offrono beni e servizi sul mercato, dovrebbero mettersi in competizione per guadagnare il gradimento del cliente e quindi cercare a suo vantaggio un tipo di concorrenza commerciale non violenta. Un riepilogo finale mostra ciò che i tre livelli hanno in comune.