Abstract
L’articolo intende proporre una riflessione sul saggio Il conflitto della cultura moderna di Georg Simmel, sottolineandone il rilevante contributo che, utilizzando il tema dell’opposizione al principio della forma, l’autore dà proprio nella direzione di una spiegazione originale in questo filone di studi. Lo specifico ambito nel quale l’articolo colloca la prospettiva di analisi del saggio simmeliano, tra i tanti possibili vista la potenza e la ricchezza di significati e di contenuti ivi presenti, è quello del fenomeno, osservabile sia in campo artistico, sia nell’ambito della cultura e delle relazioni interpersonali, della progressiva semplificazione delle forme esteriori. Ciò, a partire dagli ultimi decenni del XIX secolo, passando per i movimenti artistici, intellettuali e scientifici che caratterizzarono la vita culturale tedesca e austriaca nei primi due decenni del Novecento, per giungere, infine, a collocare le conseguenze di questo lungo processo nell’età dell’individualismo di massa del XX secolo.