Jean Jaurès all'alba della Grande Guerra. Speranza e utopia di una politica estera e di difesa improntata alla pace

Abstract

Il vibrante appello contro la guerra di Jean Jaurès costituisce non solo l'eredità politica che il padre della Section Française de l'International Ouvrière lascia ai socialisti, ma anche un fremente messaggio rotto dal precipitare degli eventi. “L'Armèe Nouvelle”, la vigorosa opposizione della SFIO alla “loi de trois ans”, la riflessione sulle guerre balcaniche, sulla diplomazia, sull'imperialismo colonialista, sull'Internazionale: il ruolo del deputato di Tarn unisce nell'analisi delle vicende storiche la democrazia francese al pensiero al movimento socialista. A un secolo dallo scoppio della Grande Guerra e dall'omicidio del fondatore della SFIO, la Fondation Jean Jaurès ha raccolto riflessioni che consentono una disamina ampia del suo pensiero. Liberté ed égalité poggiano sul patriottismo repubblicano della défense nationale o su un più laborioso ordine internazionale improntato al disarmo? Il saggio intende far luce sugli elementi della democrazia repubblicana francese rievocati dalle riflessioni di Jaurès, individuando i fatti storici prodotti dalla mobilitazione del padre della SFIO. La rappresentazione fornita da Jaurès circa le dinamiche dei conflitti, infine, comprende suggestioni funzionali alla politica estera del nostro tempo o va chiusa in toto nel contesto della crisi che prepara la Guerra Mondiale?

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