“Chi insegna italiano non riceve spari”

Abstract

Come può una lezione di lingua diventare una proficua occasione di conoscenza reciproca e d’incontro tra persone diverse per lingua, cultura, idee, valori, sensibilità? Come può stimolare studenti con bisogni, motivazioni, stili di apprendimento diversi a condividere una dimensione narrativa fatta di autobiografia e di ascolto della storia dell’altro? Come può trasformarsi in un luogo privilegiato per la messa in atto di tecniche di ascolto attivo, di comprensione empatica, di gestione cooperativa e di trasformazione costruttiva delle conflittualità? Un approccio glottodidattico di tipo dialogico può arricchire l’insegnamento linguistico di tutte quelle dimensioni formative richieste da una società multietnica come la nostra, caratterizzata da una notevole pluralità linguistica e culturale.

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