Morocco’s silent revolution

Abstract

Le ultime settimane del 2011 sono state fondamentali per la democrazia in Medio Oriente, come illustrato dagli sviluppi in diversi paesi. Nello Yemen, Ali Abdullah Saleh ha firmato un accordo per rinunciare al potere, anche se deve ancora mantenere questo impegno ripetuto; in Bahrain, il governo ha accettato i risultati di un rapporto sui diritti umani; in Egitto, migliaia di persone hanno dimostrato di reclamare la loro rivoluzione; e in Tunisia, Egitto e Marocco, si sono svolte le elezioni parlamentari, le prime dall'ondata di proteste che ha iniziato a spazzare il mondo arabo nel dicembre 2010.
L'esperienza del Marocco nel contesto di queste tendenze a livello regionale è stata distintiva come quella di qualsiasi altro paese arabo. Nel 2011 anche il Marocco è stato caratterizzato da proteste popolari che chiedevano cambiamenti governativi e riforme costituzionali (vedi "The Moroccan exception, and a king’s speech", 11 marzo 2011 su Open Democracy). [...]

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