Da predatore a partner commerciale: cambiamo faccia all’UE

Abstract

L’Europa sta vivendo in questi anni una crisi largamente prevedibile ma di dimensioni enormi: il nostro Pil è sceso del 4% nel 2009, la nostra produzione industriale è tornata ai livelli degli anni '90 e 23 milioni di persone, pari al 10% della nostra popolazione attiva, sono attualmente disoccupate. Tra le strategie che la Commissione europea intende mettere in campo per spingere verso “una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva” c’è, nell’ambito della politica estera, quella di “agire in sede di Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) e a livello bilaterale per migliorare l'accesso al mercato per le imprese dell'Unione, comprese le piccole e medie imprese, e garantire loro condizioni di parità rispetto ai nostri concorrenti esterni”. In questa cornice, non può che suonare minaccioso il buon proposito di “adoperarci con maggiore impegno per approfondire le strette relazioni di partenariato che ci legano all'Africa” (Commissione europea, 2010). [...]

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