Abstract
Sarebbe impossibile esaurire in un solo, breve articolo il bilancio di 13 anni di Hugo Chavez, soprattutto nel clima passionale di contrapposizione che è seguito alla sua morte, che ha accompagnato l'elezione del suo ex ministro degli esteri Nicolas Maduro, e che sta proseguendo con la contestazione del risultato elettorale da parte dell'opposizione. Mi limiterò a offrire, dunque, alcuni elementi di riflessione che andranno in ogni caso integrati - e verificati - in futuro, per avere un quadro più completo del processo in corso di trasformazione del Venezuela. l 5 marzo scorso Hugo Chavez è morto e il paese affronta il dopo Chavez in un clima di spaccatura, che del resto è assai precedente e risale almeno alla sua andata al potere, nel 1998. Una vittoria elettorale limpida e netta quella di allora, con l’58% di voti, così come le successive. Ciononostante il neo-presidente dovette subire un golpe nel 2002 e un micidiale paro (sciopero) petrolifero poco dopo. Chi ha visionato il film La revolucion no sera transmitida, girato parte dentro e parte fuori del palazzo presidenziale da due cineasti britannici occasionalmente presenti, non può dubitare né della grande popolarità del presidente, che si è mantenuta fino ad oggi, né della sua complessa e ricca personalità. Alla prima vittoria elettorale ne sono seguite un’altra decina, fra elezioni e referendum, con una unica sconfitta: quella del referendum per una seconda nuova costituzione, svoltosi nel 2007, per modificare quella approvata nel 1999, pochi mesi dopo che Chavez era salito alla presidenza. [...]