Abstract
Il presente contributo vuol proporre alcuni spunti di riflessione critica su quella che appare come un’inevitabile impasse: da un lato la necessità di fare chiarezza sul significato di parole polisemiche, come pace, giustizia, verità, specie quando queste impegnano, come nel caso dei movimenti nonviolenti, in scelte cruciali, dall’altro la difficoltà di giungere a una definizione condivisa. Una soluzione è forse possibile nella prospettiva della complessità, che considera di scarsa utilità le definizioni, specie se univoche e astratte, più proficue quelle contestualizzate, di cornice, ancor più utile il confronto sulle azioni concrete, sulle buone pratiche, sui comportamenti e le scelte quotidiane. [...]