Dal Trattato Costituzionale al Trattato di Riforma

Abstract

L’accidentato “processo costituente” europeo

Dopo la bocciatura alle consultazioni referendarie in Olanda e in Francia del Trattato Costituzionale – alla lettera, del Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa – in molti hanno parlato di “fallimento costituzionale” dell’Europa. Certamente, dopo la bocciatura popolare del nuovo trattato, elaborato faticosamente tra il 2002 e il 2004, era necessario un periodo di riflessione: l’Unione Europea avrebbe dovuto ripensare e in parte ridimensionare le proprie ambizioni costituenti. Un input importante in questo senso è venuto dalla Germania con la Dichiarazione di Berlino, adottata il 25 marzo 2007 da tutti gli Stati membri, in cui si riaffermava la volontà di raggiungere un accordo su un nuovo trattato entro il 2009. Già il 21 giugno il Consiglio Europeo si è riunito a Bruxelles e, alla fine dei negoziati, ha dato mandato alla Conferenza intergovernativa (CIG) – la sede istituzionale prevista per la revisione dei Trattati – di elaborare un nuovo testo. [...]

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