Abstract
Il 24 Luglio del 2006 Argentina, Australia, Costa Rica, Finlandia Giappone, Kenya, Regno Unito presentarono alle Nazioni Unite una bozza di risoluzione dal titolo “Towards an arms trade treaty: establishing common international standards for the import, export and transfer of conventional arms”. La risoluzione venne approvata il 6 Dicembre dello stesso anno. Il 2 Aprile del 2013, dopo 6 anni di negoziati, l’Assemblea Generale dell’ONU ha approvato il Trattato sul Commercio d’Armi (Arms Trade Treaty, ATT) con 154 voti a favore, 23 astenuti (tra i quali “grandi esportatori” come la Federazione Russa e la Cina e “grandi importatori” come l’Egitto) e 3 contrari (Iran, Siria e Corea del Nord). Ci sembra pienamente condivisibile quanto dichiarato da Brian Wood, direttore del Programma Controllo delle Armi e Diritti Umani di Amnesty International “Il mondo aspettava da tempo questo storico trattato. Dopo una campagna durata lunghi anni, la maggior parte degli stati ha detto sì a un trattato che potrà impedire l'afflusso di armi verso paesi in cui saranno usate per commettere atrocità. Nonostante il tentativo, vergognosamente cinico, di Corea del Nord, Iran e Siria di affossare il trattato, una schiacciante maggioranza di paesi ha mostrato un rumoroso sostegno a un trattato che salverà vite umane e che pone al centro la protezione dei diritti umani" [...]