Abstract
La crisi ucraina, ha fornito ulteriore conferma degli strutturali limiti geopolitici che affliggono l'Ue relativi sia alla difficoltà di attuazione di strategie condivise che alla consolidata subalternità alle posizioni statunitensi. I paesi comunitari, divisi fra posizioni dialoganti e oltranziste, hanno assecondato la linea dello scontro frontale con Mosca sostenuta da Obama, facendosi trascinare nella spirale delle sanzioni economiche e dell'inasprimento delle tensioni militari con forniture al governo di Kiev ed esercitazioni effettuate nell'est europeo in prossimità dei confini russi.