La democrazia in rete e le nuove forme della partecipazione

Abstract

La comunicazione, come ha chiarito Castells (2006), si è profondamente modificata a seguito dello sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC). Si è passati da una comunicazione one to many, quella tipica della televisione e della radio, ad una many to many ossia in cui una molteplicità di attori trasmette informazioni ad una sempre più ampia platea di ascoltatori e spettatori (si pensi a youtube, myspace, facebook e altri social media). Tutto questo apre uno spazio interessante di riflessione sulle potenzialità politiche della rete (Quadrelli 2012). Si tratta di capire come siano cambiati, tra l’altro, gli “utenti” dei servizi di comunicazione: non solo perché la popolazione dei paesi avanzati è maggiormente istruita, ma anche perché sono aumentate le competenze di chi si avvicina a queste nuove tecnologie. Bisogna tener conto di un fatto inedito, epocale: le nuove generazioni nascono embedded in una società digitalizzata. Sono i cosiddetti “nativi digitali” (Ferri 2011) e presentano capacità istintive nell’uso e nella comprensione di cellulari, Ipad, computer, tablet, ecc. Gli utenti non sono più solo “soggetti passivi” della comunicazione, semplici spugne di messaggi prodotti da altri (Paccagnella 2002), bensì anche attori: sono pro-attivi nella gestione delle informazioni recepite e nel loro riutilizzo. [...]

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