Sussidiarietà orizzontale e dinamica degli spazi sociali. Ipotesi per una corologia giuridica

Abstract

Il saggio analizza il principio di sussidiarietà orizzontale attraverso un approccio multidisciplinare. A questo scopo, si propone una lettura critica dei risultati raggiunti dalla corrente di studi della c.d. «Legal Geography», sottoposti a un’analisi semiotica che li convoglia verso la «corologia giuridica». Nocciolo di questa diversa configurazione teorica è l’idea che ogni parola/categoria generi spazio attraverso le sue implicazioni pragmatiche e ogni spazio implichi, per la sua stessa percezione e rappresentazione, scansioni categoriali. Esito di una simile corrispondenza è l’idea che spazio e significato siano coestensivi e posti in una relazione di orizzontalità. I confini tra gli spettri categoriali sono confini spazializzati e viceversa. Poiché ogni soggettività genera un proprio spazio di senso e di esperienza, a essa è connessa la declinazione di nuovi significati. Di conseguenza, lo spazio pubblico costituisce la risultante degli atti traduzione e condensazione tra i diversi spazi soggettivi letti in un ottica di pluralismo radicale. Il diritto, anzi la piattaforma discorsiva offerta dal diritto, rappresenta lo sfondo e al tempo stesso lo strumento per iscrivere la pluralità degli spazi soggettivi all’interno di tessuto di comunicazione condiviso, inclusivo e orientato alla creazione di spazi di senso e di esperienza frutto di negoziazioni/transazioni funzionali a una convivenza pacifica. Tutto questo si converte immediatamente in una rilettura del principio di sussidiarietà orizzontale. La composizione corologica tra le diverse soggettività e le rispettive aree di competenza finisce per proporsi come asse per una sua declinazione all’interno della cornice di senso tratteggiata dai principi costituzionali e dai diritti umani, con una relativizzazione del principio di sovranità nelle sue proiezioni sia interna sia internazionale.

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