Abstract
Il pensatore occidentale più noto che si oppone all’idea morale della pace è certamente Thomas Hobbes. All’origine dei rapporti tra gli esseri umani ci sarebbe la guerra; e non sarebbe potuto essere diversamente, data una natura umana votata alla competizione per la vita e per risorse scarse. La pace sarebbe una costruzione artificiale, un obiettivo da costruire per essere più sicuri: non avrebbe uno statuto morale indipendente dal fatto di servire agli esseri umani per poter raggiungere altri scopi. La pace, in questa concezione, non si definisce in base a concetti come empatia, reciprocità, bisogno, cura, consapevolezza della propria vulnerabilità. Essa è vista piuttosto come un patto: un contratto da cui a certe condizioni si può recedere. Nessuno è obbligato a osservare un patto se non è sicuro che l’altro farà altrettanto. La conseguenza filosofico-politica di questa concezione è che la pace non va perseguita per se stessa, ma solo in vista di determinati benefici, e se si pongono determinate condizioni. [...]