L’uomo e la guerra. Sulla Sociologia di Gaston Bouthoul

Abstract

Opera misconosciuta, forse un po’ datata o comunque poco frequentata dagli studiosi italiani, le Guerre di Gaston Bouthoul resta invece fonte di numerosi stimoli intellettuali, utili a decifrare il significato sociologico dei comportamenti dell’Uomo in guerra. Oltreché, in prospettiva, i diversi modelli culturali e organizzativi a cui nel corso del tempo si riferiscono le società umane. Alle domande poste dall’autore: “perché l’uomo fa la guerra?”; per quali ragioni si accende il conflitto violento tra popoli o tra singoli individui; pur senza costruire esplicitamente degli ideal-tipi, Bouthoul sembra rispondere attraverso un’accurata analisi di specifici e ricorrenti modelli di azione sociale. L’obiettivo che ci si è posti, pertanto, in questo pur breve studio di sociologia della guerra, consiste nella rielaborazione teorica di quattro figure di combattente (il volontario, il fanatico, il mercenario e il coscritto). Avvalendosi di passaggi e riferimenti testuali dell’opera, il paper intende mettere a fuoco motivazioni e significati che gli individui attribuiscono alle loro condotte militari; senza per questo tralasciare l’analisi delle conseguenze sociali che tali modi di agire producono sulla struttura dei gruppi e delle relazioni tra gli uomini.

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