“Against Europe, by dint of Europe”. The Dublin Regime and the contradictions of European “populisms”

Abstract

L’europeizzazione dei confine e delle politiche di migrazione lede necessariamente la sovranità nazionale? Questo paper si interroga su questo luogo comune, analizzando la correlazione fra tre tattiche interne di confine, promosse dai nazional-populisti allo scoppio della "crisi migratoria" del 2015 in relazione al Regolamento di Dublino, ovvero il quadro giuridico dell’Unione Europea per gestire la distribuzione dei richiedenti asilo fra gli Stati Membri. Non solo la banca dati biometrica collegata al Regolamento di Dublino (EURODAC) ha permesso alle autorità nazionali di diminuire il numero dei richiedenti dei quali erano ritenuti responsabili, ma è stata anche utilizzata in una molteplicità di modi per porre ostacoli amministrativi a danno di altre categorie di cittadini di paesi terzi. Inoltre, al contrario di quanto comunemente pensato, l'autore sostiene che il Sistema Comune Europeo d’Asilo (CEAS) potrebbe essere, per alcuni aspetti, uno strumento ideale e necessario per esercitare la sovranità nazionale all’interno del contesto Schengen. Considerando che le politiche qui esposte sono state propagandate nel nome della “ri-nazionalizzazione” della gestione dei flussi di richiedenti asilo assumendo come bersaglio le istituzioni europee, queste stesse politiche potrebbero paradossalmente poggiare su un ampio uso degli strumenti di sorveglianza dei dati offerti dalla stessa Unione Europea. In questo modo, il paper prova a offrire una migliore comprensione di alcune ambivalenze dei partiti euroscettici in rapporto al Sistema Comune Europeo d’Asilo.

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